Infatti penso che i collezionisti (specie quelli di antiquariato o modernariato) siano proprio i nostalgici che desideravano un tempo un oggetto inarrivabile e, ora anche se e' inutile, non rinunciano a possederlo.
Io stesso ho tre microscopi tra gli anni 60 e 80 perche' da piccolo volevo fare il biologo ed ero affascinato dall'immensamente piccolo.
Ora che la mia vita ha preso un indirizzo "tecnologico" non me ne farei niente e invece mi ci diverto moltissimo.
Forse si, un tempo si era piu' felici perche' era tutto piu' semplice anche se non dal punto di vista economico, i miei genitori avevano responsabilita' ma a loro non pesavano quando adesso a me, forse perche' non c'erano tutti questi sociologi che ti indicano come vivere, c'erano meno regole, semplici e inderogabili ma che era semplice rispettare, oggi siamo sotto tutela di qualcuno per ogni nostra azione o comportamento, c'e' sempre un esperto del settore a criticarti e correggerti. Non siamo piu' in grado nemmeno di allevare i nostri figli, invece di insegnare loro il rispetto per le persone piu' adulte abbiamo l'obbligo di assecondarli anche nei loro errori se no si "complessizzano"...ed ecco che a scuola gli insegnanti rinunciano a istruirli tanto comandano loro.
L'altro giorno vedevo la gatta (ha 1 anno) che curava il suo primo gattino di 1 mese e pensavo: quale psicologo gli ha spiegato come fare? Eppure sapeva cosa fare, a volte stava lontano nonostante questo strillava a squarcia gola senza curarsene, noi? Li lasceremmo a volte piangere senza assecondare tutti i capricci?
Ecco perche' nel passato eravamo migliori, il progresso non migliora l'uomo, gli fornisce solo nuovi ritrovati ma spesso lo allontana dalle sue innate capacita'.
Va beh, fine OT.
Le spiagge libere, l'ombrellone piantato all'alba e richiuso al tramonto? (magari con il timballo come pranzo?)
Il panino con la mortadella che non puzzava di pesce marcio anche se non era di "puro suino"?
Le punture
che facevano male ma ci dicevano che era "la medicina"?
La strada di casa non asfaltata ma imbrecciata con contorno di siepi di canne e rigagnolo di acqua piovana che a me sembrava il mio fiume personale?
La tv che iniziava a trasmettere alle 18 lasciandoti il tempo di giocare in strada? (con questo sistema ci si conosceva tutti e 5000 tra gli abitante del mio paese).
Le grandi tavolate di parenti nelle feste natalizie? (avevamo delle prolunghe artigianali fatte con cavalletti di legno per prolungare il tavolo).
Forse ho capito cosa ci rendeva felici anche se non avevamo molto di piu' di oggi, il rapporto con gli altri, eravamo piu' sociali, passavamo piu' tempo con le altre persone e non le vedevamo come nemici su cui primeggiare o sottomettersi.
Oggi nonostante le migliaia di amicizie su FB, quanti ne conosciamo veramente? Ma soprattutto che tipo di amicizia e'? A che serve? Se ho dimenticato di comprare il pane, ne posso chiedere un pezzo a un amico su FB? Non sarebbe piu' giusto chiamarli contatti casuali?
Boh, contenti loro, io mi ero iscritto quando ancora non lo conosceva nessuno su invito di un inglese, non ci ho scritto mai nulla per 6 anni e quest'anno sono riuscito finalmente a farmi cancellare.